sabato 9 febbraio 2013

L'attaccamento al cibo

Se veramente avete deciso di progredire e se entrate nel cammino dello Yoga, c'è un nuovo fattore che interviene. Dal momento in cui volete progredire, immediatamente incontrate la resistenza di tutto quello che non vuole progredire in voi e attorno a voi. E questa resistenza, naturalmente, si traduce in tutti i pensieri corrispondenti.
Ammettiamo , per esempio, che vogliate fare un progresso dal punto di vista dell'attaccamento al cibo, ebbene, quasi costantemente vi verranno delle idee particolarmente interessate al cibo, su cosa bisogna mangiare, quello che bisogna evitare, come bisogna o non bisogna consumarlo; queste idee vi arriveranno e vi appariranno come naturali. E più vi direte: " Oh! Come vorrei liberarmi di tutto ciò che ostacola il mio progresso, di tutte queste preoccupazioni", più tali idee entreranno tranquillamente in voi, fino a quando il progresso interiore non sia veramente compiuto e abbiate raggiunto un grado di coscienza dove potrete guardare tutte queste cose dall'alto, e poi metterle al proprio posto - che non è un gran posto nell'universo! E così di seguito per tutto. Di conseguenza, le vostre stesse occupazioni e affinità vi metteranno in rapporto, in modo quasi contradditorio, non solamente con le idee che hanno un'affinità e un rapporto col vostro modo d'essere, ma col contrario. E se non farete attenzione, sin dall'inizio, ad avere un'attitudine di discernimento, sarete trasformati in un campo di battaglia mentale.
Se sapete salire a un grado più alto, semplicemente in una regione mentale speculativa che non è più la mente fisica ordinaria, potete vedere tutto questo gioco e tutta questa lotta, questo conflitto, tutte queste contraddizioni, come una curiosità che non vi tocca e non vi intacca.
Se salite a un grado ancora superiore e vedete lo scopo verso il quale volete andare, allora vi verrà poco a poco il discernimento fra le idee che sono favorevoli al vostro progresso, e che terrete, e le idee che sono in contraddizione con questo progresso, che gli nuocono, che l'alterano; e da lassù avrete il potere di scartarle, tranquillamente, senza esserne toccati. Ma se restate là, a quel livello, nel mezzo di quella confusione e di quel conflitto, ebbene, rischiate d'avere mal di testa!
La miglior cosa da fare è di occuparvi praticamente di qualcosa che vi obblighi a una concentrazione speciale: lo studio, il lavoro o un'attività fisica del corpo che richieda dell'attenzione. Qualunque cosa che vi obblighi a concentrarvi su quello che fate e a non essere più così la preda di queste divagazioni. Ma se avete la disgrazia di restare là e di guardarle, allora certamente, ve l'ho detto, avrete il mal di testa. Perchè è una questione che deve essere risolta, o attraverso una discesa nella vita pratica e una concentrazione in uno sforzo pratico, oppure elevandosi e guardando dall'alto tutte le proprie attività in modo da potervi mettere ordine e risolverle.
Ma non bisogna mai restare sullo stesso piano, perchè è un piano che non vale niente, nè per la salute fisica nè per la salute morale.
La Madre

Nessun commento:

Posta un commento